Cosa è utile sapere quando perdi un bambino in gravidanza o dopo il parto
Continuare a vivere non significa dimenticare ma è importante rendere la perdita del tuo bambino parte del tuo percorso di vita!
Non c’è battito!
Subire una perdita in gravidanza o dopo il parto è un’esperienza traumatica. Non si è mai preparati e spesso la società minimizza o nega questo lutto e i genitori si sentono isolati e poco compresi.
Indipendentemente dalle circostanze dell’evento, la quotidianità acquisisce un valore diverso sia per le mamme e i papà sia per tutto il sistema familiare che li circonda. Vivere dopo il lutto non significa dimenticare di aver vissuto un’esperienza dolorosa, ne nasconderlo a se o agli altri. Significa piuttosto “passare attraverso” la perdita, concedendosi il tempo di poterlo vivere e trovare a questo evento un senso personale all’interno della propria storia. Sapere di non essere da soli può rendere il percorso meno difficoltoso e consentire di trovare nuove risorse, per superare l’evento luttuoso.
Quando perdiamo il nostro bambino in gravidanza o dopo il parto il dolore è così lancinante che la mente si annebbia, ci sentiamo confusi e disorientati come se stessimo vivendo in un film.
I primi momenti e i primi giorni dopo l’evento sono un vero e proprio shock emotivo e diventa difficile anche decidere cosa fare. Ci si ritrova, improvvisamente, a dover affrontare emozioni profonde e mai vissute, a dover affrontare un lutto non preventivato. Dalla gioia della nascita e della vita ci si ritrova a dover affrontare la morte. Tutti i sogni e i progetti di “mamma e papà” vengono interrotti bruscamente e si iniziano a provare emozioni come rabbia e insicurezza che spesso portano anche a rifiutare la realtà.
Senso di colpa e impotenza sono solo alcuni dei sentimenti che si attivano nella mamma e molto spesso il contesto, senza volerlo, incrementa tali sentimenti. Tutto ciò porta le mamme e i papà a chiudersi sempre più in una bolla di silenzio e ritiro, isolandosi in un dolore che non trova ascolto e che viene sminuito dal contesto sociale o perché non viene compreso o perché intollerabile da sostenere.
Come aiutare le coppie?
Offrire uno spazio d’ascolto non giudicante di sostegno e supporto psicologico aiuta noi “genitori speciali” ad attraversare il lutto concedendoci il tempo di trovare un senso a ciò che senso non ha.
Quali informazioni dare?
Spesso non esiste una causa chiara per la nostra perditama richiedere l’esame anatomo patologico e, soprattutto, chiedere un colloquio con l’anatomo patologo può aiutare molto spesso a trovare una strada, una ragione alla nostra perdita.
L’esame anatomo patologico, infatti, serve a:
- Confermare un dubbio diagnostico
- Identificare situazioni non ancora ipotizzate
- Poter escludere fattori quali malformazioni, infezioni, arresti di crescita, fenomeni trombotici ecc.
- Può permettere di identificare una patologia genetica
Il metodo EMDR come trattamento per il trauma
Eye Movement Desensitization and Reprocessing (E.M.D.R.) è un trattamento psicoterapeutico che facilita la risoluzione di sintomi e del disagio emotivo legati a esperienze di vita stressanti e traumatiche.
Negli ultimi anni ci sono stati più studi e ricerche scientifiche sull’EMDR che su qualsiasi altro metodo usato per il trattamento del trauma e dei ricordi traumatici. I risultati di questi lavori hanno portato questo metodo terapeutico ad aprire una nuova dimensione nella psicoterapia. L’efficacia dell‘EMDR è stata dimostrata in tutti i tipi di trauma, sia per il Disturbo Post Traumatico da Stress che per i traumi di minore entità. Il cambiamento terapeutico che si riscontra dopo un trattamento con EMDR è il risultato dell’elaborazione di esperienze traumatiche e/o altamente stressanti e consente una risoluzione adattiva.